Il Signore ci indica una sola via per sfuggire alla morte: il ravvedimento. Ha posto davanti a noi la vita e la morte, il bene e il male, e ci chiede di fare una scelta. Il Signore , per grazia, ci ha chiamato a far parte della Sua chiesa e a godere dei privilegi che questo comporta, ma ci domandiamo mai se il nostro stile di vita, la nostra disposizione mentale è adeguata a quello che professiamo?
In Luca 13:6-9 Gesù ci narra la parabola del fico, una pianta che normalmente cresce selvatica, piantata in un terreno fertile e curato come quello di una vigna curata dal suo padrone.
Egli si aspettava del frutto.
Dio richiede e si aspetta frutto da quelli che hanno un posto nella sua vigna. lo vuole da chi vive secondo i suoi insegnamenti e sta godendo degli strumenti della sua grazia. Il padrone non trovò neppure un fico … è triste pensare di godere dei privilegi della grazia ma non fare nulla in onore di Dio, il padrone del fico. Noi siamo i fichi piantati nella vigna quando accettiamo il Signore nella nostra vita. Il padrone non era esigente, per tre anni aveva atteso con pazienza anche un solo frutto, lasciando che il fico occupasse lo spazio di un albero fecondo. Alla fine disse al vignaiolo: taglialo!…Cristo è il vignaiolo ed Egli intercede per noi. E’ venuto al mondo per darci tempo, per scalzarci e concimarci perché possiamo portare frutto.
Gesù si impegna a fare la sua parte. Ora spetta a noi. Chiediamo nelle nostre preghiere, con umiltà, la grazia di DIO a compiere il nostro dovere incoraggiati dalle promesse dell’Evangelo, che sono in grado di scaldare e nutrire come fa il concime per l’ albero. Mettendoci fede ravvedimento e preghiera, perché senza di esse non ci sarà frutto e saremo dei credenti sterili che verranno tagliati via.
Marco P.