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Cosa c’è da salvare?

Oggi non parlo di anime, però! Recentemente mi sono trovato (ancora una volta!) a fare copie di backup di files che avevo distribuito tra diversi supporti (PC, hard- disk esterni). Se il problema non è lo spazio, generalmente non ci preoccupiamo di cosa salvare e cosa no: si butta tutto nel calderone. Tuttavia occorre comunque fare un buon inventario catalogando le risorse per generi e/o frequenza di utilizzo. Il problema (più comune) di quando lo spazio è limitato porta a fare alcune riflessioni: come stabilisco cosa c’è da salvare e cosa no? Le risorse vanno divise in due grandi categorie: dati irreperibili e dati reperibili. Alla prima categoria fanno parte tutti quei dati (files) che sono stati generati da se stessi o da altri a seguito di un personale intervento, ad esempio: foto, videoriprese, registrazioni, testi scritti personalmente. Aggiungerei anche files di difficile reperimento. Alla seconda categoria, fanno parte files che generalmente si trovano facilmente in rete: immagini scaricate dai siti, filmati da youtube, audio (non solo da rete ma anche da CD), contenuti di siti web, ebook, software. Per i primi, che di solito sono di minor volume,
consiglierei comunque di fare una copia su di un diverso supporto. Cioè, ad esempio, se una copia è sul PC, l’altra andrebbe fatta su un hard disk o su un DVD (sconsigliato, ne parlerò tra un po’). Quindi, dando la priorità ai dati irreperibili, facciamo un inventario (anche su carta) del volume che occupa ognuna delle categorie (FOTO= 30GB; TESTO=5GB; FILMATI=50GB; ecc.), e vediamo dove distribuire la prima e l’eventuale seconda copia. Facciamo la stessa cosa per i dati reperibili, senza preoccuparci però della seconda copia. Con le idee ben chiare, iniziamo il backup. A questo punto però, utilizziamo dei tool che ci permettono di gestire le code di copia, così, non facciamo in tempo, possiamo eliminare le code e riprendere in un secondo tempo (Consiglio Total Commander per sistemi Windows, UltraCopier per sistemi Linux). Un ultimo consiglio per quanto riguarda i supporti su cui copiare. Il ragionamento da farsi è quello dello spazio … distanze, intendo. E’ inutile tenere due copie sullo stesso supporto: se va a fuoco casa o ti rubano l’hard disk esterno rimpiangerai questa tua nefandezza per il resto dei tuoi giorni. Occorre quindi fare le due copie su supporti separati: il PC di casa e il PC portatile; il portatile e l’hard disk esterno (che non siano però nella stessa borsa da viaggio!). Il tipo di supporto sicuro che sto considerando sono memorie fisse, quindi escluderei CD e DVD: sono supporti che col tempo si possono smagnetizzare, e quando pensi di trovare le foto della tua vacanza estiva e non riesci a leggere un bel niente … cominci a pensare di recarti di nuovo in quel posto! Masterizzate solo per fare copie in più da regalare ad amici e parenti. E’ buona abitudine non aspettare di fare grossi travasi per fare backup, ma farlo di volta in volta (settimanalmente o, meglio, quotidianamente). Esistono ottimi software per fare questo in modo immediato: si chiamano versionatori. Strumenti pressocché indispensabili per le software house, si possono usare benissimo anche personalmente. Io utilizzo Subversion, con il tool per Windows SVN Tortoise e RapidSVN per Linux. Ma di questo ci occuperemo un’altra volta.

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1 Commento

  1. admin 01/07/2012 — Autore articolo

    Chi è causa del suo mal … In fase di aggiornamento del kernel del mio PC ho perso tutte le configurazioni e parecchi files … Aaaarrgghhh!

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